C’è il primo punto del manifesto Mille miliardi per l’Italia elaborato dall’associazione “L’Italia c’è” promossa da MF-Milano Finanza e da Class Editori all’ordine del giorno del governo guidato da Matteo Renzi: lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Il premier, incassando ieri la fiducia della Camera, ha dichiarato che la Cassa Depositi e Prestiti “ci può aiutare a fare quello che ha fatto la Spagna per circa 60 miliardi di euro”.
Il progetto di rimborsi, firmato dal presidente della Cdp, Franco Bassanini e da Marcello Messori, prevede un incasso immediato di 77 miliardi di crediti correnti (già nei conti del debito pubblico): lo Stato riconosce e garantisce il debito e le banche scontano i crediti che, in quanto garantiti dallo Stato, non assorbono capitale per le banche, ampliandone la capacità di credito. Anche il tasso sarà da debito garantito e quindi basso.
Finora sarebbero stati pagati debiti per circa 23 miliardi, a fronte di un ammontare complessivo che si aggirerebbe sui 100 miliardi. Gli emendamenti necessari sono già pronti, ha assicurato il premier aggiungendo che lo sblocco totale deve essere uno shock e a spiegare come fare è stato il presidente della Cdp, Franco Bassanini, in un’intervista a Porta a Porta andata in onda ieri sera. “Ci sono i debiti in conto capitale, che sono una parte minore, che andranno pagati coi meccanismi che sono stati già utilizzati; tutti gli altri però, i debiti di parte corrente, possono essere pagati rapidamente semplicemente mettendo la garanzia dello Stato su questi debiti man mano che vengono certificati, cioè riconosciuti dalla P.A.”.
“A quel punto le banche sono disponibili a comprarli, anche senza sconto o con uno sconto minimo, perché questi debiti garantiti dallo Stato hanno ponderazione zero, cioè non comportano assorbimenti di capitali. Dopodiché”, ha proseguito Bassanini, “sono le pa che diventano debitrici delle banche e, a quel punto, la nostra proposta prevede che siano autorizzate a ristrutturare il credito, cioè a concordare con le banche che pagheranno in 5-7-9 anni in modo da avere tempo per man mano trovare i soldi per fare questi pagamenti”.
“Se viene mantenuta la garanzia dello Stato, come noi proponiamo, se si consente anche alle imprese di scegliere le banche che propongono loro le condizioni migliori, il sistema dovrebbe consentire uno sblocco nel tempo di questi debiti”, ha precisato. “In più prevediamo che se nel corso del tempo qualche amministrazione ha difficoltà di pagamenti”, aggiunge Bassanini, “la banca può cedere il suo credito alla Cdp, che è già la grande finanziatrice delle pa, e questa può prevedere un ulteriore prolungamento del debito della pa, poniamo a 20 anni, con le garanzie speciali che la Cdp ha sempre nei confronti delle pa”.
Autore: Anna Messia
Fonte:
Milano Finanza
C’è il primo punto del manifesto Mille miliardi per l’Italia elaborato dall’associazione “L’Italia c’è” promossa da MF-Milano Finanza e da Class Editori all’ordine del giorno del governo guidato da Matteo Renzi: lo sblocco dei pagamenti della Pubblica Amministrazione. Il premier, incassando ieri la fiducia della Camera, ha dichiarato che la Cassa Depositi e Prestiti “ci può aiutare a fare quello che ha fatto la Spagna per circa 60 miliardi di euro”.
Il progetto di rimborsi, firmato dal presidente della Cdp, Franco Bassanini e da Marcello Messori, prevede un incasso immediato di 77 miliardi di crediti correnti (già nei conti del debito pubblico): lo Stato riconosce e garantisce il debito e le banche scontano i crediti che, in quanto garantiti dallo Stato, non assorbono capitale per le banche, ampliandone la capacità di credito. Anche il tasso sarà da debito garantito e quindi basso.
Finora sarebbero stati pagati debiti per circa 23 miliardi, a fronte di un ammontare complessivo che si aggirerebbe sui 100 miliardi. Gli emendamenti necessari sono già pronti, ha assicurato il premier aggiungendo che lo sblocco totale deve essere uno shock e a spiegare come fare è stato il presidente della Cdp, Franco Bassanini, in un’intervista a Porta a Porta andata in onda ieri sera. “Ci sono i debiti in conto capitale, che sono una parte minore, che andranno pagati coi meccanismi che sono stati già utilizzati; tutti gli altri però, i debiti di parte corrente, possono essere pagati rapidamente semplicemente mettendo la garanzia dello Stato su questi debiti man mano che vengono certificati, cioè riconosciuti dalla P.A.”.
“A quel punto le banche sono disponibili a comprarli, anche senza sconto o con uno sconto minimo, perché questi debiti garantiti dallo Stato hanno ponderazione zero, cioè non comportano assorbimenti di capitali. Dopodiché”, ha proseguito Bassanini, “sono le pa che diventano debitrici delle banche e, a quel punto, la nostra proposta prevede che siano autorizzate a ristrutturare il credito, cioè a concordare con le banche che pagheranno in 5-7-9 anni in modo da avere tempo per man mano trovare i soldi per fare questi pagamenti”.
“Se viene mantenuta la garanzia dello Stato, come noi proponiamo, se si consente anche alle imprese di scegliere le banche che propongono loro le condizioni migliori, il sistema dovrebbe consentire uno sblocco nel tempo di questi debiti”, ha precisato. “In più prevediamo che se nel corso del tempo qualche amministrazione ha difficoltà di pagamenti”, aggiunge Bassanini, “la banca può cedere il suo credito alla Cdp, che è già la grande finanziatrice delle pa, e questa può prevedere un ulteriore prolungamento del debito della pa, poniamo a 20 anni, con le garanzie speciali che la Cdp ha sempre nei confronti delle pa”.
Autore: Anna Messia
Fonte:
Milano Finanza