Euler Hermes Italia ha presentato i dati delledizione 2014 del Report dei Mancati Pagamenti, una ricerca trimestrale sui trend dei debiti non onorati delle imprese italiane. Unattenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti, tratto dalla banca dati proprietaria costituita da circa 450.000 aziende.
I mancati pagamenti delle imprese italiane nel 2013 segnano, rispetto allanno 2012, un calo sul fronte della frequenza sia sul mercato nazionale (-18%) sia nellexport (-17%). Lindicatore della severità, invece, registra sia un incremento in Italia (+9%) sia nei confronti dei mercati esteri (+ 6%). A destare maggiore preoccupazione è il livello degli importi medi, in Italia, rispetto al 2007 (pre-crisi), che a dicembre 2013 era superiore del 78%.
Lo shift dei mancati pagamenti sulla severità è essenzialmente dovuto a due fenomeni: la contrazione della crescita economica e il credit crunch finanziario.
La leva del credito è sempre più sotto pressione: da un lato le aziende devono fronteggiare gli eventuali ritardi o mancati pagamenti, dallaltro, per dare vita al business, devono comunque rispettare gli impegni a breve termine, come i pagamenti delle materie prime e dei fornitori. Il tutto comporta una riduzione della liquidità che va a indebolire ulteriormente la situazione finanziaria dellazienda, conclude Pignotti.
Lo scenario economico italiano
Dopo due anni di recessione, lItalia sembra intravedere i primi segnali di ripresa che dovrebbero proseguire per tutto il 2014 (Pil +0,3%) e il 2015 (Pil + 0,8%), nonostante uno scenario politico ancora debole. Lexport per lanno appena cominciato sarà ancora il driver principale della crescita (+2,6% nel 2014 e +3,0% nel 2015), grazie allapporto delle esportazioni nei paesi extra UE e alla ripresa delle economie avanzate, che ritorneranno sui livelli del 2010. Investimenti (-1,4% nel 2014 e -0,9% nel 2015) e consumi (-0,4% nel 2014 e +0,5% nel 2015) resteranno ancora in contrazione nel 2014, ma con variazioni più attenuate, sintomo che il Belpaese sta mostrando segnali di risveglio. La disoccupazione continuerà a crescere anche nel 2014 (12,4%) incominciando solo nel 2015 a invertire il trend (11,7%). Nel medio termine lItalia avrà bisogno di proseguire lattuazione di riforme strutturali al fine di guadagnare competitività nei confronti dei principali competitor internazionali.
I mancati pagamenti delle imprese
Nel mercato interno siderurgia e commodities sono i settori che presentano segnali di difficoltà, sul fronte insoluti e, soprattutto, negli importi medi. Le commodities ed in particolar il comparto della distribuzione petrolifera, hanno fatto registrare i livelli di insoluti più elevati arrivando in media a 94.000 Euro. Contribuiscono allincremento della rischiosità del settore il calo dei consumi, la volatilità dei prezzi delle materie prime e leccesso dellofferta. La siderurgia soffre sia nel comparto dei prodotti lunghi e sia nei piani. Alla riduzione dei consumi si aggiungono i trend negativi dei settori di sbocco come edilizia per i primi e automotive e elettrodomestici per i secondi. Nel mercato estero crescono i mancati pagamenti nelle costruzioni e nellautomotive. Il primo settore paga le dinamiche in rallentamento registrate nel 2013 da alcune economie avanzate come Francia, Germania e Spagna, nelle quali lItalia esporta materiali edilizi, come ad esempio le piastrelle provenienti dal distretto emiliano. Per lautomotive, invece, si registra una crescita dei debiti non onorati nel comparto ricambi e componentistica, specie nei paesi dellEuropa Orientale (Polonia e Romania).
Food e tessile sono i settori nei quali i mancati pagamenti hanno registrato trend in contrazione o in stabilizzazione. Per entrambi i settori il canale export rimane la via principale di crescita. Nel food, mercato interno, dopo la pressione sulla liquidità aziendale dovuta allentrata in vigore perentoria della Direttiva sui pagamenti, sembra che anche le tensioni sugli insoluti siano rientrate. Restano alcuni problemi nella GDO di medie dimensioni. Il tessile continua con il suo trend in contrazione dei mancati pagamenti, iniziato già dal I trimestre 2013. Il Top di gamma nellabbigliamento e nei tessuti continua a tirare, mentre, segnali di difficoltà si avvertono in Italia su alcuni distretti come le calzature del fermano, che peraltro si comportano meglio sui mercati esteri.
LEmilia Romagna è la regione che ha registrato nel 2013 limporto medio più elevato (35.000 Euro) anche se il trend, nellultimo trimestre, si è invertito. A contribuire i trend dei debiti non onorati Reggio Emilia, Piacenza e Modena, nei settori edilizia, meccanica e siderurgia. Seguono la Lombardia con 31.000 Euro e il Lazio con 29.000.
Loutlook 2014 per i mancati pagamenti tra le imprese prevede un lieve miglioramento sul fronte della severità, grazie anche alla ripresa delleconomia nazionale. Sarà però determinante il Governo, che dovrà mettere a punto un piano di riforme strutturali economiche e fiscali per stimolare una maggiore occupazione, unampia internazionalizzazione e il recupero di competitività del sistema industriale italiano. Lulteriore sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione e lallentamento dei parametri di accesso al credito per le imprese, potranno garantire un nuovo slancio per ripartire
Fonte:
Euler Hermes
Euler Hermes Italia ha presentato i dati delledizione 2014 del Report dei Mancati Pagamenti, una ricerca trimestrale sui trend dei debiti non onorati delle imprese italiane. Unattenta analisi condotta su ogni singola Regione, comprensiva di un approfondimento per i diversi settori merceologici che ha come base il monitoraggio giornaliero dei pagamenti, tratto dalla banca dati proprietaria costituita da circa 450.000 aziende.
I mancati pagamenti delle imprese italiane nel 2013 segnano, rispetto allanno 2012, un calo sul fronte della frequenza sia sul mercato nazionale (-18%) sia nellexport (-17%). Lindicatore della severità, invece, registra sia un incremento in Italia (+9%) sia nei confronti dei mercati esteri (+ 6%). A destare maggiore preoccupazione è il livello degli importi medi, in Italia, rispetto al 2007 (pre-crisi), che a dicembre 2013 era superiore del 78%.
Lo shift dei mancati pagamenti sulla severità è essenzialmente dovuto a due fenomeni: la contrazione della crescita economica e il credit crunch finanziario.
La leva del credito è sempre più sotto pressione: da un lato le aziende devono fronteggiare gli eventuali ritardi o mancati pagamenti, dallaltro, per dare vita al business, devono comunque rispettare gli impegni a breve termine, come i pagamenti delle materie prime e dei fornitori. Il tutto comporta una riduzione della liquidità che va a indebolire ulteriormente la situazione finanziaria dellazienda, conclude Pignotti.
Lo scenario economico italiano
Dopo due anni di recessione, lItalia sembra intravedere i primi segnali di ripresa che dovrebbero proseguire per tutto il 2014 (Pil +0,3%) e il 2015 (Pil + 0,8%), nonostante uno scenario politico ancora debole. Lexport per lanno appena cominciato sarà ancora il driver principale della crescita (+2,6% nel 2014 e +3,0% nel 2015), grazie allapporto delle esportazioni nei paesi extra UE e alla ripresa delle economie avanzate, che ritorneranno sui livelli del 2010. Investimenti (-1,4% nel 2014 e -0,9% nel 2015) e consumi (-0,4% nel 2014 e +0,5% nel 2015) resteranno ancora in contrazione nel 2014, ma con variazioni più attenuate, sintomo che il Belpaese sta mostrando segnali di risveglio. La disoccupazione continuerà a crescere anche nel 2014 (12,4%) incominciando solo nel 2015 a invertire il trend (11,7%). Nel medio termine lItalia avrà bisogno di proseguire lattuazione di riforme strutturali al fine di guadagnare competitività nei confronti dei principali competitor internazionali.
I mancati pagamenti delle imprese
Nel mercato interno siderurgia e commodities sono i settori che presentano segnali di difficoltà, sul fronte insoluti e, soprattutto, negli importi medi. Le commodities ed in particolar il comparto della distribuzione petrolifera, hanno fatto registrare i livelli di insoluti più elevati arrivando in media a 94.000 Euro. Contribuiscono allincremento della rischiosità del settore il calo dei consumi, la volatilità dei prezzi delle materie prime e leccesso dellofferta. La siderurgia soffre sia nel comparto dei prodotti lunghi e sia nei piani. Alla riduzione dei consumi si aggiungono i trend negativi dei settori di sbocco come edilizia per i primi e automotive e elettrodomestici per i secondi. Nel mercato estero crescono i mancati pagamenti nelle costruzioni e nellautomotive. Il primo settore paga le dinamiche in rallentamento registrate nel 2013 da alcune economie avanzate come Francia, Germania e Spagna, nelle quali lItalia esporta materiali edilizi, come ad esempio le piastrelle provenienti dal distretto emiliano. Per lautomotive, invece, si registra una crescita dei debiti non onorati nel comparto ricambi e componentistica, specie nei paesi dellEuropa Orientale (Polonia e Romania).
Food e tessile sono i settori nei quali i mancati pagamenti hanno registrato trend in contrazione o in stabilizzazione. Per entrambi i settori il canale export rimane la via principale di crescita. Nel food, mercato interno, dopo la pressione sulla liquidità aziendale dovuta allentrata in vigore perentoria della Direttiva sui pagamenti, sembra che anche le tensioni sugli insoluti siano rientrate. Restano alcuni problemi nella GDO di medie dimensioni. Il tessile continua con il suo trend in contrazione dei mancati pagamenti, iniziato già dal I trimestre 2013. Il Top di gamma nellabbigliamento e nei tessuti continua a tirare, mentre, segnali di difficoltà si avvertono in Italia su alcuni distretti come le calzature del fermano, che peraltro si comportano meglio sui mercati esteri.
LEmilia Romagna è la regione che ha registrato nel 2013 limporto medio più elevato (35.000 Euro) anche se il trend, nellultimo trimestre, si è invertito. A contribuire i trend dei debiti non onorati Reggio Emilia, Piacenza e Modena, nei settori edilizia, meccanica e siderurgia. Seguono la Lombardia con 31.000 Euro e il Lazio con 29.000.
Loutlook 2014 per i mancati pagamenti tra le imprese prevede un lieve miglioramento sul fronte della severità, grazie anche alla ripresa delleconomia nazionale. Sarà però determinante il Governo, che dovrà mettere a punto un piano di riforme strutturali economiche e fiscali per stimolare una maggiore occupazione, unampia internazionalizzazione e il recupero di competitività del sistema industriale italiano. Lulteriore sblocco dei debiti della Pubblica Amministrazione e lallentamento dei parametri di accesso al credito per le imprese, potranno garantire un nuovo slancio per ripartire
Fonte:
Euler Hermes