Un italiano a Bruxelles mette l’Italia sotto osservazione. La Commissione europea è pronta, già dal prossimo lunedì, ad avviare le pratiche per la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione della direttiva sui ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione. Lo ha annunciato il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, dopo aver ricevuto il rapporto predisposto da Confartigianato, uno dei due advisor insieme all’Ance sull’attuazione della direttiva. Secondo gli artigiani, il tempo medio di pagamento raggiunge, in Italia, 170 giorni contro i 30 prescritti dalla direttiva europea recepita ormai un anno fa.
“Oggi la pubblica amministrazione italiana è il peggior pagatore dell’Enione europea. Il dati forniti da Confartigianato confermano le mie preoccupazioni – ha detto Tajani – e se anche lunedì l’Ance mi darà un rapporto così negativo, già lunedì farò partire le pratiche per la procedura”. Tajani ha spiegato che la sanzione per l’Italia sarebbe di centinaia di migliaia di euro al giorno mentre “solo per la mora parliamo di cifre pari ad un anno di Imu” sui tre-quattro miliardi. Il calcolo viene spiegato come il “risultato dell’8,25% di mora calcolata sui debiti che la pubblica amministrazione ha accumulato a partire dal 1 gennaio 2013”. “E alla mora – ha sottolineato Tajani – si aggiungerebbe anche un tasso di interesse dello 0,25% circa”.
Secondo il rapporto di Confartigianato, gli oneri finanziari per le imprese derivanti dai ritardi nei pagamenti da parte del pubblico ammontano a 2,1 miliardi. Il circolo è presto descritto: lo Stato non paga, l’imprenditore chiede soldi alle banche per saldare le sue fatture e – se riesce a ottenerli – deve caricarci sopra gli interessi. Gli artigiani, supportati da un sondaggio interno alla categoria, denunciano insomma che i pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge “rimangono un miraggio”: nel 2013, l’86% delle piccole imprese ha rilevato che il pagamento delle fatture della Pa è arrivato ben oltre quella scadenza vincolata da Bruxelles.
Fonte:
Repubblica
Un italiano a Bruxelles mette l’Italia sotto osservazione. La Commissione europea è pronta, già dal prossimo lunedì, ad avviare le pratiche per la procedura di infrazione nei confronti dell’Italia per la mancata applicazione della direttiva sui ritardi dei pagamenti della pubblica amministrazione. Lo ha annunciato il vice presidente della Commissione europea, Antonio Tajani, dopo aver ricevuto il rapporto predisposto da Confartigianato, uno dei due advisor insieme all’Ance sull’attuazione della direttiva. Secondo gli artigiani, il tempo medio di pagamento raggiunge, in Italia, 170 giorni contro i 30 prescritti dalla direttiva europea recepita ormai un anno fa.
“Oggi la pubblica amministrazione italiana è il peggior pagatore dell’Enione europea. Il dati forniti da Confartigianato confermano le mie preoccupazioni – ha detto Tajani – e se anche lunedì l’Ance mi darà un rapporto così negativo, già lunedì farò partire le pratiche per la procedura”. Tajani ha spiegato che la sanzione per l’Italia sarebbe di centinaia di migliaia di euro al giorno mentre “solo per la mora parliamo di cifre pari ad un anno di Imu” sui tre-quattro miliardi. Il calcolo viene spiegato come il “risultato dell’8,25% di mora calcolata sui debiti che la pubblica amministrazione ha accumulato a partire dal 1 gennaio 2013”. “E alla mora – ha sottolineato Tajani – si aggiungerebbe anche un tasso di interesse dello 0,25% circa”.
Secondo il rapporto di Confartigianato, gli oneri finanziari per le imprese derivanti dai ritardi nei pagamenti da parte del pubblico ammontano a 2,1 miliardi. Il circolo è presto descritto: lo Stato non paga, l’imprenditore chiede soldi alle banche per saldare le sue fatture e – se riesce a ottenerli – deve caricarci sopra gli interessi. Gli artigiani, supportati da un sondaggio interno alla categoria, denunciano insomma che i pagamenti in 30 giorni imposti dalla legge “rimangono un miraggio”: nel 2013, l’86% delle piccole imprese ha rilevato che il pagamento delle fatture della Pa è arrivato ben oltre quella scadenza vincolata da Bruxelles.
Fonte:
Repubblica