I mutui costeranno di meno? Le banche sono finalmente pronte a tagliare gli spread?
Lintervento proposto per ottobre parrebbe di fondamentale importanza specie alla luce delle ultime analisi effettuate da Adusbef e Federconsumatori, dallo studio emerge infatti che attualmente le famiglie italiane sono ”strozzate e taglieggiate dai prestiti” Tanto da pagare molto di più rispetto alla media Europea.
Ad esempio: un cittadino italiano per un mutuo di 100 mila euro a 30 anni paga una rata mensile superiore di 84 euro rispetto ad un qualunque altro mutuatario di Eurolandia. Se a livello mensile il dato sembrerebbe irrisorio, calcolatrice alla mano, si tratta di una cifra ragguardevole al termine del periodo del finanziamento: ben 30.240 euro in più rispetto ad un cittadino dellarea Euro, su un mutuo ventennale la differenza resterebbe comunque molto onerosa 18.480 euro in più di quanto avrebbe pagato in un altro paese comunitario.
La causa per la due associazioni che si battono a tutela del consumatore sono da ricercare nello spread bancario, a detta di Adusbef e Federconsumatori infatti la colpa principale di questi rincari che gravano così pesantemente sui cittadini italiani è determinata dalla cattiva gestione delle Banche, le quali dallo scoppio della bolla dei mutui subprime dalla fine 2006 sono considerate le principali indiziate dellattuale crisi economica.
Secondo lanalisi gli istituti bancari starebbero approfittando del basso livello di Euribor, sui tassi variabili, e del basso livello di Eurirs, sui mutui a tasso fisso, per applicare spread spropositati che incidono molto sulla rata finale pagata dal cittadino italiano. Lo spread bancario, aumentato fino a raggiungere il 150% rispetto al passato, è la strategia messa in atto dalle banche per garantirsi il guadagno sul finanziamento.
Adusbef e Federconsumatori scendono dunque in campo per invocare un intervento delle autorità monetarie al fine di abbassare in modo sostanziale gli spread e riportare i tassi alla medi europea.
Confidiamo dunque che effettivamente le banche confermino la riduzione degli spread, stando agli ultimi rumors dell’ambiente parrebbe infatti che gli istituti di credito si stiano preparando a tagliare gli spread dei mutui a partire da ottobre. La soluzione sarebbe ottimale per consentire a molte famiglie italiane di accedere al mutuo, magari già dal prossimo mese, con più semplicità e ad un tasso finito più basso rispetto ai livelli attuali.
Vi sono purtroppo ancora tre potenziali avvenimenti che potrebbero ostacolare il taglio degli spread: la tenuta dello “scricchiolante” governo del Premier Enrico Letta, l’approvazione della legge di stabilità e l’acquisto della Cassa Depositi e Prestiti di mutui cartolarizzati per un valore pari a 3 miliardi di euro.
Le richieste dei mutui negli ultimi mesi sono aumentate e per questa ragione il taglio dello spread dovrebbe garantire un balzo delle erogazioni a partire dal 2014. Si spera che tutte le banche taglino le commissioni fisse sui mutui al fine di consentire un più facile acceso al credito, anche perché è insostenibile un differenziale di 147 punti base rispetto alla media europea.
Quel che è certo è che si iniziano ad intravedere i primi segnali di ripresa del mercato immobiliare, come dimostrato anche dall’abbassamento della quotazione degli immobili che potrebbe consentire a molte famiglie di avvicinarsi al sogno di una vita: comprare casa a prezzi inferiori, riuscendo finalmente a stipulare un mutuo conveniente con l’istituto di credito prescelto.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
I mutui costeranno di meno? Le banche sono finalmente pronte a tagliare gli spread?
Lintervento proposto per ottobre parrebbe di fondamentale importanza specie alla luce delle ultime analisi effettuate da Adusbef e Federconsumatori, dallo studio emerge infatti che attualmente le famiglie italiane sono ”strozzate e taglieggiate dai prestiti” Tanto da pagare molto di più rispetto alla media Europea.
Ad esempio: un cittadino italiano per un mutuo di 100 mila euro a 30 anni paga una rata mensile superiore di 84 euro rispetto ad un qualunque altro mutuatario di Eurolandia. Se a livello mensile il dato sembrerebbe irrisorio, calcolatrice alla mano, si tratta di una cifra ragguardevole al termine del periodo del finanziamento: ben 30.240 euro in più rispetto ad un cittadino dellarea Euro, su un mutuo ventennale la differenza resterebbe comunque molto onerosa 18.480 euro in più di quanto avrebbe pagato in un altro paese comunitario.
La causa per la due associazioni che si battono a tutela del consumatore sono da ricercare nello spread bancario, a detta di Adusbef e Federconsumatori infatti la colpa principale di questi rincari che gravano così pesantemente sui cittadini italiani è determinata dalla cattiva gestione delle Banche, le quali dallo scoppio della bolla dei mutui subprime dalla fine 2006 sono considerate le principali indiziate dellattuale crisi economica.
Secondo lanalisi gli istituti bancari starebbero approfittando del basso livello di Euribor, sui tassi variabili, e del basso livello di Eurirs, sui mutui a tasso fisso, per applicare spread spropositati che incidono molto sulla rata finale pagata dal cittadino italiano. Lo spread bancario, aumentato fino a raggiungere il 150% rispetto al passato, è la strategia messa in atto dalle banche per garantirsi il guadagno sul finanziamento.
Adusbef e Federconsumatori scendono dunque in campo per invocare un intervento delle autorità monetarie al fine di abbassare in modo sostanziale gli spread e riportare i tassi alla medi europea.
Confidiamo dunque che effettivamente le banche confermino la riduzione degli spread, stando agli ultimi rumors dell’ambiente parrebbe infatti che gli istituti di credito si stiano preparando a tagliare gli spread dei mutui a partire da ottobre. La soluzione sarebbe ottimale per consentire a molte famiglie italiane di accedere al mutuo, magari già dal prossimo mese, con più semplicità e ad un tasso finito più basso rispetto ai livelli attuali.
Vi sono purtroppo ancora tre potenziali avvenimenti che potrebbero ostacolare il taglio degli spread: la tenuta dello “scricchiolante” governo del Premier Enrico Letta, l’approvazione della legge di stabilità e l’acquisto della Cassa Depositi e Prestiti di mutui cartolarizzati per un valore pari a 3 miliardi di euro.
Le richieste dei mutui negli ultimi mesi sono aumentate e per questa ragione il taglio dello spread dovrebbe garantire un balzo delle erogazioni a partire dal 2014. Si spera che tutte le banche taglino le commissioni fisse sui mutui al fine di consentire un più facile acceso al credito, anche perché è insostenibile un differenziale di 147 punti base rispetto alla media europea.
Quel che è certo è che si iniziano ad intravedere i primi segnali di ripresa del mercato immobiliare, come dimostrato anche dall’abbassamento della quotazione degli immobili che potrebbe consentire a molte famiglie di avvicinarsi al sogno di una vita: comprare casa a prezzi inferiori, riuscendo finalmente a stipulare un mutuo conveniente con l’istituto di credito prescelto.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village