La crisi economica, la disoccupazione, i lavori precari, le poche certezze hanno portato tutti coloro che avrebbero bisogno di un mutuo a vederlo come un lontano miraggio, le banche hanno infatti sempre più stretto i cordoni concedendo sempre meno prestiti.
A nulla sono valsi i continui appelli anche di Draghi di allentare la morsa al credito, gli istituti continuano a mostrare diffidenza e gli italiani ad arrancare.
Ma il meglio sembra dover ancora arrivare, già perché per richiedere un mutuo ora non basteranno più i dati anagrafici, il numero di persone a carico, la dichiarazione indicante lo stato di assenza debiti, loccupazione e il reddito percepito, da oggi Bnl chiederà addirittura ai propri clienti il certificato dellInps.
Perché? In buona sostanza la banca desidera capire se chi vuole accedere ad un mutuo è in linea con i contributi, chi desidererà coronare il proprio sogno, quello di divenire proprietari di casa, dovrà consegnare allIstituto tutta la propria storia lavorativa.
Una sorta di grande fratello contributivo che vaglierà la possibilità di concedere un mutuo anche a seconda anche dellimporto dei contributi versati, prima, escludendo tutti i documenti di routine, era sufficiente per il lavoratore dipendente, per attestare la propria solidità lavorativa e contributiva una dichiarazione del datore di lavoro che indicasse lanzianità di servizio, loriginale dellultima busta paga e una copia del Cud. Per i lavoratori autonomi era necessario invece il modello Unico, una copia del bilancio, ricevute di pagamento delle imposte e la fotocopia degli ultimi estratti conto.
Tutto questo, se le banche decideranno di seguire il modello Bnl, non basterà e ottenere un mutuo sarà sempre più complicato oltreché estremamente invasivo.
Il rischio potrebbe essere infatti quello di vedere sfumata una richiesta di mutuo a causa di un disguido o un ritardo tecnico oppure per una mancanza del datore di lavoro. Ci chiediamo, in un mercato in cui le compravendite già languono e in cui sono una richiesta su 20 viene approvata, se era davvero necessario stringere in modo così fitto, le già strette, maglie del credito.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village
La crisi economica, la disoccupazione, i lavori precari, le poche certezze hanno portato tutti coloro che avrebbero bisogno di un mutuo a vederlo come un lontano miraggio, le banche hanno infatti sempre più stretto i cordoni concedendo sempre meno prestiti.
A nulla sono valsi i continui appelli anche di Draghi di allentare la morsa al credito, gli istituti continuano a mostrare diffidenza e gli italiani ad arrancare.
Ma il meglio sembra dover ancora arrivare, già perché per richiedere un mutuo ora non basteranno più i dati anagrafici, il numero di persone a carico, la dichiarazione indicante lo stato di assenza debiti, loccupazione e il reddito percepito, da oggi Bnl chiederà addirittura ai propri clienti il certificato dellInps.
Perché? In buona sostanza la banca desidera capire se chi vuole accedere ad un mutuo è in linea con i contributi, chi desidererà coronare il proprio sogno, quello di divenire proprietari di casa, dovrà consegnare allIstituto tutta la propria storia lavorativa.
Una sorta di grande fratello contributivo che vaglierà la possibilità di concedere un mutuo anche a seconda anche dellimporto dei contributi versati, prima, escludendo tutti i documenti di routine, era sufficiente per il lavoratore dipendente, per attestare la propria solidità lavorativa e contributiva una dichiarazione del datore di lavoro che indicasse lanzianità di servizio, loriginale dellultima busta paga e una copia del Cud. Per i lavoratori autonomi era necessario invece il modello Unico, una copia del bilancio, ricevute di pagamento delle imposte e la fotocopia degli ultimi estratti conto.
Tutto questo, se le banche decideranno di seguire il modello Bnl, non basterà e ottenere un mutuo sarà sempre più complicato oltreché estremamente invasivo.
Il rischio potrebbe essere infatti quello di vedere sfumata una richiesta di mutuo a causa di un disguido o un ritardo tecnico oppure per una mancanza del datore di lavoro. Ci chiediamo, in un mercato in cui le compravendite già languono e in cui sono una richiesta su 20 viene approvata, se era davvero necessario stringere in modo così fitto, le già strette, maglie del credito.
Autore: Erica Venditti
Fonte:
Redazione Credit Village