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I Rapporto CRIF sulla domanda di credito da parte dei cittadini non Italiani

L’accesso al credito rappresenta un aspetto di rilevanza assolutamente cruciale nel processo di inclusione sociale dei nuovi Italiani, che non possono prescinderne per pianificare e sostenere i consumi della famiglia o per lo sviluppo di un’attività di impresa. Ma in una fase congiunturale estremamente delicata come quella che ha caratterizzato gli ultimi anni, la debolezza del mercato del lavoro ha colpito in modo particolarmente pesante proprio i cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno visto aumentare in modo significativo il rischio di perdere l’occupazione e una dinamica decisamente negativa dei redditi e delle retribuzioni, cosa che ha contribuito a determinare una contrazione dei consumi e una minor propensione all’investimento nell’acquisto dell’abitazione, con la conseguente diminuzione della richiesta di finanziamenti.
Bisogna però considerare che una quota significativa dei cittadini non Italiani residenti nel nostro Paese ha un’età compresa tra i 25 e i 44 anni, ovvero proprio in quelle classi in cui si concentra maggiormente l’esigenza di consumi e di investimenti anche di medio-lungo termine, legati ad un progetto di vita.

Per analizzare la dinamica in atto, il “I Rapporto sulla domanda di credito da parte di cittadini non Italiani”, realizzato da CRIF sulla base delle richieste di credito rilevate sul proprio sistema di informazioni creditizie nel corso dell’intero 2012, mette in evidenza come nel corso dell’anno da poco concluso siano state registrate richieste di almeno 1 finanziamento da parte di cittadini provenienti da ben 209 Paesi.

“Nel complesso, l’aumento della presenza di cittadini stranieri stabilmente residenti nel nostro Paese fa sì che, parallelamente, si sia consolidata l’esigenza di accedere alle diverse forme di credito bancario, creando una importante opportunità di business per gli operatori di settore, che hanno cominciato a guardare con crescente attenzione a questo segmento di clientela ed anche a svviluppare prodotti dedicati – commenta Simone Capecchi, Direttore Sales & Marketing di CRIF -. D’altro canto, la domanda di credito rappresenta uno dei driver principali per l’integrazione sociale ed economica di cittadini provenienti da altri Paesi, che hanno scelto l’Italia per un progetto di vita e di radicamento sul territorio pur con tutte le incertezze derivanti dalla perdurante fragilità del contesto economico, che sta inducendo molte famiglie immigrate a rientrare nei Paesi d’origine”.

La distribuzione della domanda di credito complessiva da parte di cittadini non italiani.
Nel corso del 2012 oltre un quinto del numero totale di richieste di finanziamento effettuate da cittadini non Italiani è stato inoltrato da Rumeni (oltre mezzo milione di domande, pari al 22% del totale), seguiti dagli Albanesi (con il 6,1% del totale) e dai Marocchini (con il 5,7%). Seguono le richieste da parte di Filippini, Tedeschi e Svizzeri (tutti con una quota vicina al 4%) e di Peruviani (2,9%).
La quota di domande effettuate da Moldavi, cittadini dello Sri Lanka, Equadoregni e Ucraini è invece prossima al 2,6% mentre quella di Senegalesi, Indiani, Tunisini, cittadini del Bangladesh, Francesi, Egiziani, Brasiliani, Sloveni e Polacchi si attesta tra l’1,5 e il 2,2%.

A titolo di curiosità, pur con una comunità di oltre 200.000 residenti ufficiali, nella classifica per Paese la Cina si colloca solamente al 27° posto assoluto, sopravanzata anche da piccoli Paesi come ad esempio lo Sri Lanka, il Senegal e il Ghana, a conferma che le famiglie di quel Paese tendono a ricorrere a forme alternative di finanziamento, rivolgendosi prevalentemente all’interno della propria comunità o cerchia famigliare.

Domande di credito complessive (ranking per numero di richieste):
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° ALBANIA
3° MAROCCO
4° FILIPPINE
5° GERMANIA
6° SVIZZERA
7° PERU
8° MOLDAVIA
9° SRI LANKA
10° ECUADOR
11° UCRAINA
12° SENEGAL
13° INDIA
14° TUNISIA
15° BANGLADESH
16° FRANCIA
17° EGITTO
27° CINA
28° GRAN BRETAGNA
33° STATI UNITI D’ AMERICA
Fonte: CRIF

Entrando maggiormente nel dettaglio per singola forma tecnica, dal Rapporto CRIF emerge che per i mutui immobiliari il maggior numero di richieste effettuate da non italiani nel corso del 2012 è riferito a cittadini rumeni, con una quota parte di domanda pari al 18% del totale, seguiti dai cittadini albanesi con una quota del 12%; a distanza troviamo tutte le altre etnie cominciando dagli svizzeri con una quota del 6%.

Domanda di Mutui Ipotecari (ranking per numero di richieste):
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° ALBANIA
3° SVIZZERA
4° GERMANIA
5° MOLDAVIA
6° INDIA
7° MAROCCO
8° PERU
9° CINA
10° UCRAINA
19° STATI UNITI D’ AMERICA
22° ECUADOR
25° TUNISIA
27° BANGLADESH
36° SENEGAL
Fonte: CRIF

Anche per i prestiti finalizzati il primato tocca ai rumeni, con quasi un quarto della domanda complessivamente riferibile a cittadini non italiani (il 24% per la precisione) seguiti, a grande distanza, dagli albanesi con il 7% e dai cittadini del Marocco con una quota del 6%.


Domanda di Prestiti Personali (ranking per numero di richieste):
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° ALBANIA
3° MAROCCO
4° GERMANIA
5° SVIZZERA
6° FILIPPINE
7° MOLDAVIA
8° PERU
9° UCRAINA
10° ECUADOR
12° TUNISIA
13° SENEGAL
14° INDIA
15° FRANCIA
18° EGITTO
22° BANGLADESH
24° CINA
33° STATI UNITI D’ AMERICA
Fonte: CRIF

Relativamente ai prestiti personali, infine, è del 24% la quota parte di domanda proveniente dai cittadini della Romania, contro il 6% dei filippini e dei marocchini.

Domanda di Prestiti Finalizzati (ranking per numero di richieste):
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° FILIPPINE
3° MAROCCO
4° ALBANIA
5° SRI LANKA
6° PERU
7° ECUADOR
8° UCRAINA
9° MOLDAVIA
10° GERMANIA
12° BANGLADESH
13° SENEGAL
14° INDIA
15° TUNISIA
17° EGITTO
39° STATI UNITI D’ AMERICA
40° CINA
Fonte: CRIF


La distribuzione della domanda per forma tecnica tra i cittadini non italiani che maggiormente hanno richiesto credito.
Nel complesso la domanda di credito da parte di cittadini non Italiani esprime la volontà di affrontare spese per la copertura di alcuni bisogni mentre il mix di prodotti richiesti evidenzia specificità tipiche di ogni gruppo etnico residente. Dall’analisi delle forme tecniche dei finanziamenti richiesti nel corso del 2012 da cittadini provenienti da altri Paesi emerge, conseguentemente, una fotografia decisamente curiosa ed interessante al tempo stesso.
Focalizzando l’attenzione sui cittadini dei primi 7 Paesi che nel corso del 2012 hanno fatto registrare il maggior numero di richiesto di credito, il Rapporto di CRIF mette in evidenza come il 42% delle richieste fatte da cittadini romeni si riferisse a prestiti personali mentre il 41% concernesse prestiti finalizzati. I mutui, invece, hanno rappresentato una quota pari al 3%, così come le carte e i fidi.
Per quanto riguarda gli albanesi, invece, il 35% delle domande si riferiva a prestiti personali contro il 44% prestiti finalizzati e il 6% mutui.
Relativamente ai marocchini, il 42% delle domande riguardava prestiti personali, il 41% prestiti finalizzati e il 2% mutui mentre per i filippini il 58% delle domande era riconducibile a prestiti personali, il 26% a prestiti finalizzati e l’1% a mutui.
L’analisi di CRIF mette anche in evidenza come per i tedeschi il 31% delle domande di credito si riferisse a prestiti personali, il 43% prestiti finalizzati e il 5% mutui mentre per i cittadini svizzeri, il 31% delle domande riguardava prestiti personali, il 41% prestiti finalizzati e il 6% mutui.
Per quanto riguarda i peruviani, infine, il 45% delle domande presentate nel corso del 2012 faceva riferimento a prestiti personali, il 35% a prestiti finalizzati e il 3% a mutui.


Il dettaglio della domanda di credito per importo medio.
Il Rapporto di CRIF consente di analizzare anche l’importo medio dei finanziamenti richiesti da cittadini provenienti da altri Paesi: quanto meno tra quelli che hanno fatto registrare un numero sufficientemente consistente di domande, il record spetta agli Olandesi con 58.387 Euro, seguiti dagli Spagnoli, che hanno fatto segnare una media pari a 37.854 Euro, dagli Austriaci, con 36.138 Euro, e dai Cinesi con 25.123 Euro.
Tornando ai primi 7 Paesi i cui cittadini maggiormente si sono rivolti agli Istituti di credito Italiani nel corso del 2012, l’importo medio richiesto dagli Svizzeri è stato pari a 16.344 Euro, mentre quello dei Tedeschi è risultato pari a 14.246 Euro. Seguono gli Albanesi, con 11.638 Euro, e i Peruviani, con 9.088 Euro. I cittadini provenienti dalla Romania, invece, mediamente hanno richiesto 8.682 Euro contro i 7.780 Euro dei Filippini e i 6.680 Euro dei Marocchini.

Il record assoluto, però, spetta a cittadini del Bhutan con 160.032 Euro. Al 2° posto si collocano i cittadini del Qatar, con una media di 71.945 Euro, seguiti da quelli del Suriname, con 65.354 Euro. In tutti questi casi, però, la media è calcolata su un numero di richieste realmente esiguo.

Il dettaglio della domanda di mutui per importo medio.
Entrando maggiormente nel dettaglio delle diverse forme tecniche, relativamente ai mutui immobiliari le richieste effettuate da cittadini tedeschi hanno fatto registrare un importo medio pari a 129.143 Euro, contro i 126.610 Euro degli Svizzeri, e i 124.659 Euro dei Filippini.
E’ pari a 116.656 Euro, invece, l’importo medio dei mutui richiesti dai Rumeni, 115.978 Euro quello dei Peruviani, 105.079 Euro quello dei cittadini Albanesi e 96.107 Euro quello dei Marocchini.
A titolo di curiosità, il record assoluto in termini di importo medio dei mutui immobiliari richiesti è appannaggio dei cittadini dell’Honduras, con 409.395 Euro.

Ranking per importo delle richieste di Mutui Ipotecari:
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° ALBANIA
3° SVIZZERA
4° GERMANIA
5° MOLDAVIA
6° INDIA
7° MAROCCO
8° PERU
9° CINA
10° UCRAINA
11° FRANCIA
14° GRAN BRETAGNA
19° STATI UNITI D’AMERICA
Fonte: CRIF

Il dettaglio della domanda di prestiti personali per importo medio.
Riguardo ai prestiti personali, invece, l’importo medio delle domande effettuate da cittadini Svizzeri si è assestato nel corso del 2012 a 12.289 Euro, contro i 11.772 Euro dei Tedeschi e ai 9.750 Euro dei Filippini. 8.515 Euro l’importo medio dei prestiti personali richiesti da cittadini Rumeni, 8.492 Euro quello degli Albanesi, 8.194 Euro quello dei Marocchini e 8.004 Euro quello dei Peruviani.
Relativamente a questa specifica forma tecnica, dal Rapporto di CRIF risulta che il primato assoluto spetta alle richieste inoltrate da cittadini del Liechtestein, con un importo medio pari a 32.743 Euro, seguiti dalle richieste dei cittadini provenienti da Cipro, con 28.247 Euro, sempre considerando il numero esiguo di domande.

Ranking per importo medio delle richieste di Prestiti Personali:
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° FILIPPINE
3° MAROCCO
4° ALBANIA
5° SRI LANKA
6° PERU
7° ECUADOR
8° UCRAINA
9° MOLDAVIA
10° GERMANIA
22° FRANCIA
33° GRAN BRETAGNA
39° STATI UNITI D’AMERICA
40° CINA
Fonte: CRIF

Il dettaglio della domanda di prestiti finalizzati per importo medio.
Riguardo all’importo medio richiesto per i prestiti finalizzati, infine, guidano ancora gli Svizzeri con 4.877 Euro, seguiti dai Tedeschi, con 4.144 Euro, dagli Albanesi, con 4.494 Euro e dai Rumeni con 3.415 Euro. 2.972 l’importo medio dei prestiti finalizzati richiesti dai Peruviani, 2.457 Euro quello dai Filippini e 2.332 Euro quello dei cittadini Marocchini.
Sempre a titolo di curiosità, il record assoluto in termini di importo medio relativamente alle richieste di prestiti finalizzati spetta ai cittadini delle Samoa Occidentale, con 18.525 Euro, seguiti da quelli della Malesia (17.224 Euro) e del Bhutan (15.000 Euro).

Ranking per importo medio delle richieste di Prestiti Finalizzati:
Ranking Paese
1° ROMANIA
2° ALBANIA
3° MAROCCO
4° GERMANIA
5° SVIZZERA
6° FILIPPINE
7° MOLDAVIA
8° PERU
9° UCRAINA
10° ECUADOR
15° FRANCIA
24° CINA
29° GRAN BRETAGNA
33° STATI UNITI D’AMERICA
Fonte: CRIF


“Nel tempo l’andamento della domanda di credito da parte dei cittadini non italiani ha beneficiato anche della progressiva maggior confidenza con gli strumenti finanziari messi a disposizione dal sistema creditizio. Nel corso del 2012, però, anche la domanda di credito da parte di cittadini provenienti da altri Paesi ha seguito dinamiche sostanzialmente analoghe a quelle registrate per le famiglie Italiane, con una sorta di autocensura preventiva per evitare di appesantire il proprio indebitamento rispetto al reddito disponibile, che ha determinato una riduzione significativa della propensione a rivolgersi agli Istituti di credito per finanziare consumi o per l’acquisto della casa, rinviati a momenti più propizi. Quasi che la difficile situazione economica, con la conseguente fragilità dei bilanci familiari e la perdurante incertezza sulle prospettive occupazionali, abbia determinato un complessivo ripensamento dei comportamenti di consumo e di investimento, sia di breve sia di medio-lungo termine” – aggiunge Capecchi.

“Ma se l’accesso al credito rappresenta un fattore assolutamente centrale nel processo di inserimento e integrazione dei cittadini provenienti da altri Paesi nella nuova società, bisogna parallelamente considerare che le politiche di offerta da parte degli operatori nel corso dell’ultimo anno sono state fortemente condizionate dalle difficoltà nel funding e requisiti di capitale più stringenti. D’altro canto, le strategie adottate nell’ultimo anno dalle Aziende di credito per fronteggiare l’innalzamento dei livelli di rischiosità da un lato, ma anche per contenere il rischio di sovra-indebitamento della clientela dall’altro, sono state all’insegna di una sostanziale cautela, dando sempre più centralità ad un approccio basato sul Credito Responsabile teso a preservare gli equilibri finanziari delle famiglie. Ciò si coniuga con una maggiore attenzione da parte degli operatori di settore nei confronti del merito di credito, anche attraverso l’utilizzo di indicatori di tensione finanziaria. Per altro, negli ultimi anni le difficoltà di accesso al credito da parte di cittadini non italiani sono state attenuate grazie alla crescente attenzione da parte degli Istituti verso questo segmento di clientela, che ha portato anche alla definizione di specifiche offerte e di modalità di servizio dedicate, più vicine alle loro specifiche esigenze” – conclude Capecchi.

 


Autore: Crif
Fonte:

Crif

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