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Moratoria prorogata al 30 giugno

C’è innanzitutto la buona notizia della nuova moratoria dei debiti delle Pmi estesa a fine giugno: una piccola boccata d’ossigeno per chi, tra credit crunch e pagamenti ritardati, è a secco di liquidità. E poi l’impegno ad arrivare a un nuovo accordo, sempre entro giugno, ma allargandolo ad altri fronti: dall’attenuazione di Basilea 3 – che obbliga le banche a maggiori assorbimenti patrimoniali per erogare il credito – al potenziamento del Fondo di garanzia per le Pmi fino allo sviluppo delle reti d’impresa.


L’annuncio della proroga fino al 30 giugno delle «nuove misure per il credito alle Pmi» è arrivato ieri dall’Abi che ha deciso di far slittare di altri tre mesi la moratoria sottoscritta a febbraio del 2012 e già prolungata fino a questo marzo rispetto alla naturale scadenza del 31 dicembre scorso. Come previsto dall’accordo siglato con le imprese, il ministero dell’Economia e quello dello Sviluppo economico, il pacchetto di misure prevede la possibilità per le banche di sospendere mutui e leasing, di allungare la durata di mutui, anticipazioni bancarie e scadenze del credito agrario di conduzione, e infine di concedere finanziamenti connessi ad aumenti di mezzi propri delle Pmi.

Tutte garanzie queste – ha spiegato l’Abi – prorogate perché la situazione economica è «ancora complessa» e perché è «in vista» un nuovo accordo su cui l’associazione bancaria sta già lavorando con le imprese. Un impegno confermato da Vincenzo Boccia, presidente di Piccola industria di Confindustria, che saluta positivamente la moratoria e guarda con fiducia al nuovo accordo: «Ora è essenziale lavorare insieme ad Abi a ritmi serrati alla definizione di nuove misure per sostenere finanziariamente le aziende e assicurare trasparenza nelle relazioni banca-impresa.»

Per Boccia servono misure che rafforzino «la struttura finanziaria delle aziende» con interventi «a sostegno delle imprese che abbiano già usufruito della moratoria e che hanno l’esigenza di rivedere la loro esposizione finanziaria, anche allungando i mutui in essere». Aprendo anche nuovi fronti: dagli «interventi correttivi» di Basilea 3 all’«opportunità di rafforzare il Fondo di garanzia per le Pmi», fino alla «definizione – conclude Boccia – di azioni condivise per lo sviluppo dei Confidi e di misure per il sostegno finanziario delle reti d’impresa».


Grazie all’accordo fino a dicembre 2012 sono stati sospesi 68.633 finanziamenti per un debito residuo di 22,4 miliardi e liberando 3,3 miliardi di liquidità.


Autore: Marzio Bartoloni
Fonte:

Il Sole 24 oRE

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