Tre milioni di disoccupati e tre milioni di precari. Da vent’anni l’Italia non registra un dato così drammatico come quello sottolineato ieri dall’Istat. In questa situazione il governo Monti non poteva permettersi la chiusura dell’Ilva che infatti verrà riaperta per decreto legge finanche fosse necessario l’esproprio (vedi altro articolo in pagina).
I freddi numeri dicono che ad ottobre il tasso di disoccupazione ha superato la soglia dell’11%, in aumento di 2,3 punti nei dodici mesi. I disoccupati in assoluto sono 2 milioni 870 mila, in crescita su base annua del 28,9 per cento (più 644 mila unità). Sono lontani i tempi in cui c’era chi poteva permettersi di promettere un milione di posti di lavoro in un anno.
Anche perché a soffrire particolarmente sono i giovani: tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila e rappresentano il 10,6 per cento della popolazione in questa fascia d’età. Nelle regioni meridionali raggiunge (nel terzo trimestre) valori molto elevati, pari al 41,7 per cento per gli uomini tra i 15 e i 24 anni e al 43,2 per cento per le giovani donne. Record anche per il lavoro precario: nel terzo trimestre sono 2 milioni e 447mila i dipendenti a termine a cui si aggiungono 430 mila collaboratori: in totale 2 milioni 877mila.
Autore: Franco Adriano
Fonte:
Italia Oggi
Tre milioni di disoccupati e tre milioni di precari. Da vent’anni l’Italia non registra un dato così drammatico come quello sottolineato ieri dall’Istat. In questa situazione il governo Monti non poteva permettersi la chiusura dell’Ilva che infatti verrà riaperta per decreto legge finanche fosse necessario l’esproprio (vedi altro articolo in pagina).
I freddi numeri dicono che ad ottobre il tasso di disoccupazione ha superato la soglia dell’11%, in aumento di 2,3 punti nei dodici mesi. I disoccupati in assoluto sono 2 milioni 870 mila, in crescita su base annua del 28,9 per cento (più 644 mila unità). Sono lontani i tempi in cui c’era chi poteva permettersi di promettere un milione di posti di lavoro in un anno.
Anche perché a soffrire particolarmente sono i giovani: tra i 15 e i 24 anni le persone in cerca di lavoro sono 639 mila e rappresentano il 10,6 per cento della popolazione in questa fascia d’età. Nelle regioni meridionali raggiunge (nel terzo trimestre) valori molto elevati, pari al 41,7 per cento per gli uomini tra i 15 e i 24 anni e al 43,2 per cento per le giovani donne. Record anche per il lavoro precario: nel terzo trimestre sono 2 milioni e 447mila i dipendenti a termine a cui si aggiungono 430 mila collaboratori: in totale 2 milioni 877mila.
Autore: Franco Adriano
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Italia Oggi