I valori facciali dei crediti non performing presenti sul mercato sono impressionanti, miliardi di euro.
Ma oggi non è possibile contestualizzare questi valori. La difficoltà di conoscere nel dettaglio la natura, lanzianità, lo stato ed i percorsi di gestione di questi portafogli crediti, i cui originator sono banche, società finanziare, di leasing etc, non consente di stimare, con attendibilità, il loro reale valore di mercato e di potenziale incasso.
Meno complessa, anche se certamente non semplice da comprendere, è la situazione lato Buyer. Quelle aziende che, infatti, centrano i loro core business nellacquisizione di portafogli crediti dagli originator, basano pertanto il core business d un prezzo ben inferiore rispetto a quello nominale, e riescono a massimalizzare le perfomance di incasso.
Come è emerso dallindagine condotta dal Centro Studi Credit Village, questi operatori non sono facilmente individuabili sul mercato, sono molto differenti tra loro sotto molteplici, quello della struttura – si va da piccoli operatori che realizzano ricavi inferiori al milione di euro ad operatori che hanno volumi daffari di decine di milioni di euro- ma anche per la tipologia di crediti che vengono acquisiti.
Buyer che acquistano crediti esclusivamente di credito al consumo, altri che operano solo con il sistema bancario, chi compra solo crediti ipotecari e chi, invece, quelli chirografari, sino ad arrivare a coloro che, oltre ad essere buyer, svolgono attività di advisoring e di servicing soprattutto nellambito di operazioni di cartolarizzazione.
Indipendentemente dalle sensibili differenze degli operatori, rileviamo sempre attraverso lindagine condotta, che nonostante i periodi poco favorevoli per tutto il sistema economico e finanziario ,oltre il 70% di questi operatori ha incrementato il ricavo nel triennio 2009-2011. In controtendenza con lincremento dei ricavi, anche se di poco, sono stati i profitti.
Sotto questo aspettosolo il 40% ha visto anche incrementare gli utili. Va segnalato comunque linsignificante numero di quelle aziende che hanno registrato perdite.
Finalmente, grazie al Workshop Internazionale sul Settore Crediti Non Performing ed allindagine settoriale per la prima volta si è potuto far partire un confronto ampio e costruttivo tra tutti gli attori di questo strategico e delicato settore che ha ripercussioni importantissime non solo nellambito finanziario, ma soprattutto nelleconomia reale e sulla società.
Non dimentichiamoci mai infatti che dietro ad ogni credito NPL ci sono sempre imprese e persone!
Autore: Roberto Sergio
Fonte:
Redazione Credit Village
I valori facciali dei crediti non performing presenti sul mercato sono impressionanti, miliardi di euro.
Ma oggi non è possibile contestualizzare questi valori. La difficoltà di conoscere nel dettaglio la natura, lanzianità, lo stato ed i percorsi di gestione di questi portafogli crediti, i cui originator sono banche, società finanziare, di leasing etc, non consente di stimare, con attendibilità, il loro reale valore di mercato e di potenziale incasso.
Meno complessa, anche se certamente non semplice da comprendere, è la situazione lato Buyer. Quelle aziende che, infatti, centrano i loro core business nellacquisizione di portafogli crediti dagli originator, basano pertanto il core business d un prezzo ben inferiore rispetto a quello nominale, e riescono a massimalizzare le perfomance di incasso.
Come è emerso dallindagine condotta dal Centro Studi Credit Village, questi operatori non sono facilmente individuabili sul mercato, sono molto differenti tra loro sotto molteplici, quello della struttura – si va da piccoli operatori che realizzano ricavi inferiori al milione di euro ad operatori che hanno volumi daffari di decine di milioni di euro- ma anche per la tipologia di crediti che vengono acquisiti.
Buyer che acquistano crediti esclusivamente di credito al consumo, altri che operano solo con il sistema bancario, chi compra solo crediti ipotecari e chi, invece, quelli chirografari, sino ad arrivare a coloro che, oltre ad essere buyer, svolgono attività di advisoring e di servicing soprattutto nellambito di operazioni di cartolarizzazione.
Indipendentemente dalle sensibili differenze degli operatori, rileviamo sempre attraverso lindagine condotta, che nonostante i periodi poco favorevoli per tutto il sistema economico e finanziario ,oltre il 70% di questi operatori ha incrementato il ricavo nel triennio 2009-2011. In controtendenza con lincremento dei ricavi, anche se di poco, sono stati i profitti.
Sotto questo aspettosolo il 40% ha visto anche incrementare gli utili. Va segnalato comunque linsignificante numero di quelle aziende che hanno registrato perdite.
Finalmente, grazie al Workshop Internazionale sul Settore Crediti Non Performing ed allindagine settoriale per la prima volta si è potuto far partire un confronto ampio e costruttivo tra tutti gli attori di questo strategico e delicato settore che ha ripercussioni importantissime non solo nellambito finanziario, ma soprattutto nelleconomia reale e sulla società.
Non dimentichiamoci mai infatti che dietro ad ogni credito NPL ci sono sempre imprese e persone!
Autore: Roberto Sergio
Fonte:
Redazione Credit Village