La crisi tocca sempre più le famiglie che ora sono molto più attente nel fare la spesa. A dirlo è lIstat che riporta il dato sulle vendite al dettaglio. Queste sono calate, ad aprile, del 6,8% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Il calo riguarda anche il settore alimentare che fa registrare un dato negativo di 6,1 punti percentuali. Il non alimentare è invece in calo del 7,1%.
Era dal gennaio del 2001, quando sono iniziate le serie storiche, che non si assisteva ad un ribasso tendenziale tanto marcato. Su base mensile, il consumo degli italiani è calato dell1,6%. Rispetto allanno scorso si assiste ad una netta contrazione distributiva che riguarda si la grande distribuzione (-4,3%) sia, in maniera ancora più netta, le imprese operanti su piccole superfici (-8,6%). I dati dellIstat di oggi, dichiara il Segretario generale dellAdiconsum, Pietro Giordano, non fanno altro che sottolineare quanto da tempo, Adiconsum afferma: non è più tempo di buone intenzioni e ipotesi sulla crescita, ma sono necessarie vere misure per lo sviluppo attraverso lutilizzo di tutte le leve economiche per rilanciare la competitività, il lavoro e il potere dacquisto degli italiani.
A questo va aggiunto il rincaro dei prodotti ittici, dellortofrutta e delle carni. Secondo i dati rilevati dal nostro Osservatorio prezzi dei prodotti alimentari infatti, continua Pietro Giordano, negli ultimi 6 mesi i prezzi sono aumentati del +4,64%. Sono aumenti importanti quelli rilevati dallOsservatorio Adiconsum prosegue Giordano, perché si tratta di aumenti che riguardano beni di prima necessità che le famiglie hanno difficoltà a tagliare. Ed è per questo che Adiconsum ai Ministeri competenti di istituire un Osservatorio permanente dei prezzi alimentari a livello interministeriale coinvolgendo le associazioni dei consumatori per monitorare la formazione dei prezzi, lungo tutta la filiera, sui beni di prima necessità.
Autore: Ufficio Stampa ADICONSUM
Fonte:
ADICONSUM
La crisi tocca sempre più le famiglie che ora sono molto più attente nel fare la spesa. A dirlo è lIstat che riporta il dato sulle vendite al dettaglio. Queste sono calate, ad aprile, del 6,8% rispetto allo stesso periodo dellanno scorso. Il calo riguarda anche il settore alimentare che fa registrare un dato negativo di 6,1 punti percentuali. Il non alimentare è invece in calo del 7,1%.
Era dal gennaio del 2001, quando sono iniziate le serie storiche, che non si assisteva ad un ribasso tendenziale tanto marcato. Su base mensile, il consumo degli italiani è calato dell1,6%. Rispetto allanno scorso si assiste ad una netta contrazione distributiva che riguarda si la grande distribuzione (-4,3%) sia, in maniera ancora più netta, le imprese operanti su piccole superfici (-8,6%). I dati dellIstat di oggi, dichiara il Segretario generale dellAdiconsum, Pietro Giordano, non fanno altro che sottolineare quanto da tempo, Adiconsum afferma: non è più tempo di buone intenzioni e ipotesi sulla crescita, ma sono necessarie vere misure per lo sviluppo attraverso lutilizzo di tutte le leve economiche per rilanciare la competitività, il lavoro e il potere dacquisto degli italiani.
A questo va aggiunto il rincaro dei prodotti ittici, dellortofrutta e delle carni. Secondo i dati rilevati dal nostro Osservatorio prezzi dei prodotti alimentari infatti, continua Pietro Giordano, negli ultimi 6 mesi i prezzi sono aumentati del +4,64%. Sono aumenti importanti quelli rilevati dallOsservatorio Adiconsum prosegue Giordano, perché si tratta di aumenti che riguardano beni di prima necessità che le famiglie hanno difficoltà a tagliare. Ed è per questo che Adiconsum ai Ministeri competenti di istituire un Osservatorio permanente dei prezzi alimentari a livello interministeriale coinvolgendo le associazioni dei consumatori per monitorare la formazione dei prezzi, lungo tutta la filiera, sui beni di prima necessità.
Autore: Ufficio Stampa ADICONSUM
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ADICONSUM