Ubs si porta avanti per mettersi in regola con la normativa di Basilea III, avviando un piano di emissione di bond ibridi. Ieri listituto ha annunciato lemissione di 2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro) di obbligazioni non diluitive subordinate con capacità di assorbimento perdite. Le obbligazioni, considerate come capitale Tier 2 secondo lo standard di Basilea III, hanno una scadenza di 10 anni, unopzione di rimborso anticipata al quinto anno e una cedola non differibile del 7,25 per cento.
Lassorbimento delle perdite scatta se il coefficiente patrimoniale di common equity della banca scende al di sotto del 5 per cento. Fino alla fine del 2012 tale coefficiente viene calcolato in base al regime regolamentare attualmente in vigore, ovvero Basilea 2,5, poi sarà calcolato in base alla versione di applicazione progressiva delle nuove norme di Basilea III, fino alla loro piena entrata in vigore il primo gennaio 2019. I bond sono stati emessi con tagli minimi da 200mila dollari Usa e il loro collocamento è avvenuto per lo più presso investitori privati e istituzionali in Asia e in Europa.
Tom Naratil, il group financial officer dellistituto svizzero, ha affermato: «Lodierna emissione di capitale rappresenta unimportante tappa nella nostra ottemperanza ai requisiti patrimoniali di Basilea III e di Finma (la Consob svizzera, ndr) ed è unaltra dimostrazione della nostra capacità di mettere in atto i nostri programmi in ambito patrimoniale. La cedola del 7,25%, molto competitiva, riflette lottima posizione di Ubs in termini di capitale, liquidità e finanziamento. Questa transazione – ha proseguito – segna linizio di un programma di emissione volto a creare una base patrimoniale in grado di assorbire le perdite, per rispondere, con molto anticipo sulle scadenze normative, ai requisiti stabiliti dalla Finma e dal comitato di Basilea per le banche dimportanza sistemica».
Ubs potrebbe tornare a vendere «contingent capital bonds» ancora una o due volte questanno, ha ammesso il cfo. La domanda per questo collocamento è stata «forte» e dovrebbe aver consentito di raccogliere fino a 5,5 miliardi di dollari, ha dichairato ancora Naratil. In base alla normativa elvetica, i colossi Ubs e Credit Suisse devono avere almeno il 6% degli asset soppesati per il rischio in contingency capital. Questo significa, secondo i calcoli Bloomberg, che Ubs potrebbe aver bisogno di avviare emissioni per 17,8 miliardi di dollari.
Fonte:
Finanza e Mercati
Ubs si porta avanti per mettersi in regola con la normativa di Basilea III, avviando un piano di emissione di bond ibridi. Ieri listituto ha annunciato lemissione di 2 miliardi di dollari (1,5 miliardi di euro) di obbligazioni non diluitive subordinate con capacità di assorbimento perdite. Le obbligazioni, considerate come capitale Tier 2 secondo lo standard di Basilea III, hanno una scadenza di 10 anni, unopzione di rimborso anticipata al quinto anno e una cedola non differibile del 7,25 per cento.
Lassorbimento delle perdite scatta se il coefficiente patrimoniale di common equity della banca scende al di sotto del 5 per cento. Fino alla fine del 2012 tale coefficiente viene calcolato in base al regime regolamentare attualmente in vigore, ovvero Basilea 2,5, poi sarà calcolato in base alla versione di applicazione progressiva delle nuove norme di Basilea III, fino alla loro piena entrata in vigore il primo gennaio 2019. I bond sono stati emessi con tagli minimi da 200mila dollari Usa e il loro collocamento è avvenuto per lo più presso investitori privati e istituzionali in Asia e in Europa.
Tom Naratil, il group financial officer dellistituto svizzero, ha affermato: «Lodierna emissione di capitale rappresenta unimportante tappa nella nostra ottemperanza ai requisiti patrimoniali di Basilea III e di Finma (la Consob svizzera, ndr) ed è unaltra dimostrazione della nostra capacità di mettere in atto i nostri programmi in ambito patrimoniale. La cedola del 7,25%, molto competitiva, riflette lottima posizione di Ubs in termini di capitale, liquidità e finanziamento. Questa transazione – ha proseguito – segna linizio di un programma di emissione volto a creare una base patrimoniale in grado di assorbire le perdite, per rispondere, con molto anticipo sulle scadenze normative, ai requisiti stabiliti dalla Finma e dal comitato di Basilea per le banche dimportanza sistemica».
Ubs potrebbe tornare a vendere «contingent capital bonds» ancora una o due volte questanno, ha ammesso il cfo. La domanda per questo collocamento è stata «forte» e dovrebbe aver consentito di raccogliere fino a 5,5 miliardi di dollari, ha dichairato ancora Naratil. In base alla normativa elvetica, i colossi Ubs e Credit Suisse devono avere almeno il 6% degli asset soppesati per il rischio in contingency capital. Questo significa, secondo i calcoli Bloomberg, che Ubs potrebbe aver bisogno di avviare emissioni per 17,8 miliardi di dollari.
Fonte:
Finanza e Mercati