E il protocollo pro-morosi del 30 novembre? È a rischio? Per Omero no, «anzi le maggiori disponibilità derivanti dalloperazione consentono di andare incontro alle esigenze di dilazione». Giacomelli e Menis non entrano nel merito delloperazione ma temono una più aggressiva azione di recupero crediti. «Loperazione – precisa Giacomelli – non è stata resa pubblica, non si comprende perché. Ho i miei dubbi che una banca del Lussemburgo si interessi del protocollo del sindaco sulla non sospensione delle utenze in difficoltà». «È stato ceduto – aggiunge Menis – anche il rischio di inadempimento. Se la pensionata, per dimenticanza o mancanza di denaro, non pagherà una bolletta si troverà debitrice di una banca, con rischi di pignoramento dei beni. La giunta dovrà vigilare».
Da dicembre cè una banca, Intesa Sanpaolo, che anticipa ad AcegasAps ciò che la stessa multiutility incasserebbe tre mesi più tardi con i pagamenti, da parte dei suoi utenti, delle bollette per il consumo di luce e gas. Non è esattamente ciò che incasserebbe, bensì un po di meno. Il quanto di meno è riservato poiché dato sensibile riferibile a una quotata, precisano dal Comune dalla quotata stessa. Di meno comunque è, per il semplice fatto che Intesa Sanpaolo – cui è collegata una società lussemburghese con la quale il gruppo bancario italiano co-gestirà gli incassi futuri sulle bollette – garantisce liquidità immediata rispetto a un monte-fatture più alto che essa incamererà, certo, ma che si realizzerà appunto tre mesi dopo lanticipo pagato ad AcegasAps. «Si tratta di unoperazione senza alcun effetto per lutente, è una mera pratica finanziaria diffusissima tra le multiutilities», chiarisce Cesare Pillon, lamministratore delegato. Roberto Cosolini non parla. Delega Fabio Omero in quanto assessore alle partecipate ma, al pari di Pillon, mostra stupore per cotanto clamore attorno a quella che, a palazzo, viene etichettata come una non notizia, non incidente in nulla sulla vita del cittadino-utente. Se non forse in meglio anzi – osserva Omero – nellottica di chi vive in un Comune che detiene il 50,1% di una holding che controlla a sua volta circa il 63% di AcegasAps Spa, dato che così facendo la stessa Acegas ottiene liquidità anticipata e riduce il suo debito, che oggi si aggira sul mezzo miliardo. Sarà evidentemente per questo – per lasserita assenza di effetti collaterali negativi – che la cosa è passata inosservata per un mese e mezzo fino alla seduta dellaltra sera del Consiglio comunale, quando Claudio Giacomelli da vicecapogruppo del Pdl e Paolo Menis da capogruppo grillino hanno fatto due domande dattualità per sapere se le voci che stavano cominciando a circolare su unoperazione del genere fossero o meno fantasie. Omero in aula ha confermato. E puntualizzato: «EstEnergy Spa e AcegasAps Service Srl ( le due società di AcegasAps che erogano gas ed energia elettrica, ndr) hanno firmato nel dicembre 2011 due contratti di cessione crediti con Intesa Sanpaolo Spa, e rispetto ai consueti termini di incasso beneficeranno di un anticipo intorno ai 90 giorni. Tale operazione non riguarda i crediti relativi al servizio idrico integrato e quelli che presentano situazioni anomale per tempi di incasso. I contratti, di natura squisitamente finanziaria, potranno avere durata pluriennale, con facoltà per le società coinvolte di recedere a partire dal prossimo giugno». Tra le finalità Omero rileva quella di «accrescere, in un momento di forte tensione finanziaria e di stretta creditizia, le linee finanziarie, rendendo più flessibile la struttura patrimoniale del gruppo».
Fonte:
Piccolo di Trieste
E il protocollo pro-morosi del 30 novembre? È a rischio? Per Omero no, «anzi le maggiori disponibilità derivanti dalloperazione consentono di andare incontro alle esigenze di dilazione». Giacomelli e Menis non entrano nel merito delloperazione ma temono una più aggressiva azione di recupero crediti. «Loperazione – precisa Giacomelli – non è stata resa pubblica, non si comprende perché. Ho i miei dubbi che una banca del Lussemburgo si interessi del protocollo del sindaco sulla non sospensione delle utenze in difficoltà». «È stato ceduto – aggiunge Menis – anche il rischio di inadempimento. Se la pensionata, per dimenticanza o mancanza di denaro, non pagherà una bolletta si troverà debitrice di una banca, con rischi di pignoramento dei beni. La giunta dovrà vigilare».
Da dicembre cè una banca, Intesa Sanpaolo, che anticipa ad AcegasAps ciò che la stessa multiutility incasserebbe tre mesi più tardi con i pagamenti, da parte dei suoi utenti, delle bollette per il consumo di luce e gas. Non è esattamente ciò che incasserebbe, bensì un po di meno. Il quanto di meno è riservato poiché dato sensibile riferibile a una quotata, precisano dal Comune dalla quotata stessa. Di meno comunque è, per il semplice fatto che Intesa Sanpaolo – cui è collegata una società lussemburghese con la quale il gruppo bancario italiano co-gestirà gli incassi futuri sulle bollette – garantisce liquidità immediata rispetto a un monte-fatture più alto che essa incamererà, certo, ma che si realizzerà appunto tre mesi dopo lanticipo pagato ad AcegasAps. «Si tratta di unoperazione senza alcun effetto per lutente, è una mera pratica finanziaria diffusissima tra le multiutilities», chiarisce Cesare Pillon, lamministratore delegato. Roberto Cosolini non parla. Delega Fabio Omero in quanto assessore alle partecipate ma, al pari di Pillon, mostra stupore per cotanto clamore attorno a quella che, a palazzo, viene etichettata come una non notizia, non incidente in nulla sulla vita del cittadino-utente. Se non forse in meglio anzi – osserva Omero – nellottica di chi vive in un Comune che detiene il 50,1% di una holding che controlla a sua volta circa il 63% di AcegasAps Spa, dato che così facendo la stessa Acegas ottiene liquidità anticipata e riduce il suo debito, che oggi si aggira sul mezzo miliardo. Sarà evidentemente per questo – per lasserita assenza di effetti collaterali negativi – che la cosa è passata inosservata per un mese e mezzo fino alla seduta dellaltra sera del Consiglio comunale, quando Claudio Giacomelli da vicecapogruppo del Pdl e Paolo Menis da capogruppo grillino hanno fatto due domande dattualità per sapere se le voci che stavano cominciando a circolare su unoperazione del genere fossero o meno fantasie. Omero in aula ha confermato. E puntualizzato: «EstEnergy Spa e AcegasAps Service Srl ( le due società di AcegasAps che erogano gas ed energia elettrica, ndr) hanno firmato nel dicembre 2011 due contratti di cessione crediti con Intesa Sanpaolo Spa, e rispetto ai consueti termini di incasso beneficeranno di un anticipo intorno ai 90 giorni. Tale operazione non riguarda i crediti relativi al servizio idrico integrato e quelli che presentano situazioni anomale per tempi di incasso. I contratti, di natura squisitamente finanziaria, potranno avere durata pluriennale, con facoltà per le società coinvolte di recedere a partire dal prossimo giugno». Tra le finalità Omero rileva quella di «accrescere, in un momento di forte tensione finanziaria e di stretta creditizia, le linee finanziarie, rendendo più flessibile la struttura patrimoniale del gruppo».
Fonte:
Piccolo di Trieste