C’è ottimismo sulla Grecia. E lo spread tra BTp e Bund torna ai livelli del 9 febbraio quando era sceso sotto quota 350 punti. Anche oggi il differenziale di rendimento tra BTp e Bund a 10 anni – considerato dagli addetti ai lavori il termometro della crisi – ha toccato un minimo di 348 punti.
In restringimento di circa 15 centesimi rispetto alla chiusura di venerdì. In calo anche il rendimento sulla scadenza decennale italiana che viaggia ora intorno al 5,46%. A questi livelli il differenziale tra Italia e Spagna (guarda lo spread bonos/bund) si restringe a 30 punti base. A inizio mese viaggia a 100 punti. A fine dicembre a 189. In meno di due mesi l’Italia ha quindi recuperto oltre 150 punti base sulla Spagna nel confronto dei rendimenti tra i rispettivi titoli di Stato sulla scadenza a 10 anni. A far cadere lo spread è l’ottimismo sul salvataggio della Grecia. Nel pomeriggio a Bruxelles i ministri finanziari dell’Eurozona decideranno sul via libera al secondo salvataggio della Grecia.
Salvataggio che secondo il Financial Times è salito a 136 miliardi, rispetto ai 130 inizialmente indicati. Secondo indiscrezioni gli ulteriori 6 miliardi di euro potrebbero arrivare dalla rinuncia delle banche centrali alle plusvalenze generatesi dal trading sui bond della Grecia. Una spinta all’approvazione del secondo piano di aiuti finanziari alla Grecia è arrivata anche dagli Stati Uniti. In una nota il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner ha espresso il suo sostegno al piano e ha invitato l’Fmi a supportarlo.
Cina e Giappone, d’altra parte, hanno espresso il loro impegno comune a rispondere congiuntamente a qualsiasi richiesta di finanziamento da parte del Fmi, chesta cercando di aumentare di oltre il doppio le sue risorse attuali nell’intento di aiutare gli Stati ad affrontare la crisi della zona euro. Stando alle notizie del weekend il governo ellenico avrebbe deciso tagli per altri 125 milioni di euro e questo dovrebbe facilitare l’intesa. Ma ci sono anche indiscrezioni -spiega Michael Hewson, senior market analyst di Cmc Markets -su un disaccordo tra la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, non convinto che il piano di salvataggio possa ridurre il rapporto tra debito e Pil della Grecia al 120%. I
contatti proseguono oggi e il Fmi «sta cercando di stabilire ulteriori misure per portare il rapporto vicino al livello del 120% concordato in ottobre. Il coinvolgimento dei creditori privati dovrebbe partire oggi e lo swap dei bond avere inizio tra l’8 e l’11 marzo apparentemente senza la Bce, che ha proceduto unilateralmente ad uno swap dei bond greci detenuti la scorsa settimana, pur non avendo lo status di creditore privilegiato».
Autore: Vito Lops
Fonte:
Il Sole 24ore
C’è ottimismo sulla Grecia. E lo spread tra BTp e Bund torna ai livelli del 9 febbraio quando era sceso sotto quota 350 punti. Anche oggi il differenziale di rendimento tra BTp e Bund a 10 anni – considerato dagli addetti ai lavori il termometro della crisi – ha toccato un minimo di 348 punti.
In restringimento di circa 15 centesimi rispetto alla chiusura di venerdì. In calo anche il rendimento sulla scadenza decennale italiana che viaggia ora intorno al 5,46%. A questi livelli il differenziale tra Italia e Spagna (guarda lo spread bonos/bund) si restringe a 30 punti base. A inizio mese viaggia a 100 punti. A fine dicembre a 189. In meno di due mesi l’Italia ha quindi recuperto oltre 150 punti base sulla Spagna nel confronto dei rendimenti tra i rispettivi titoli di Stato sulla scadenza a 10 anni. A far cadere lo spread è l’ottimismo sul salvataggio della Grecia. Nel pomeriggio a Bruxelles i ministri finanziari dell’Eurozona decideranno sul via libera al secondo salvataggio della Grecia.
Salvataggio che secondo il Financial Times è salito a 136 miliardi, rispetto ai 130 inizialmente indicati. Secondo indiscrezioni gli ulteriori 6 miliardi di euro potrebbero arrivare dalla rinuncia delle banche centrali alle plusvalenze generatesi dal trading sui bond della Grecia. Una spinta all’approvazione del secondo piano di aiuti finanziari alla Grecia è arrivata anche dagli Stati Uniti. In una nota il segretario al Tesoro Usa Timothy Geithner ha espresso il suo sostegno al piano e ha invitato l’Fmi a supportarlo.
Cina e Giappone, d’altra parte, hanno espresso il loro impegno comune a rispondere congiuntamente a qualsiasi richiesta di finanziamento da parte del Fmi, chesta cercando di aumentare di oltre il doppio le sue risorse attuali nell’intento di aiutare gli Stati ad affrontare la crisi della zona euro. Stando alle notizie del weekend il governo ellenico avrebbe deciso tagli per altri 125 milioni di euro e questo dovrebbe facilitare l’intesa. Ma ci sono anche indiscrezioni -spiega Michael Hewson, senior market analyst di Cmc Markets -su un disaccordo tra la cancelliera Angela Merkel e il ministro delle Finanze tedesco Wolfgang Schäuble, non convinto che il piano di salvataggio possa ridurre il rapporto tra debito e Pil della Grecia al 120%. I
contatti proseguono oggi e il Fmi «sta cercando di stabilire ulteriori misure per portare il rapporto vicino al livello del 120% concordato in ottobre. Il coinvolgimento dei creditori privati dovrebbe partire oggi e lo swap dei bond avere inizio tra l’8 e l’11 marzo apparentemente senza la Bce, che ha proceduto unilateralmente ad uno swap dei bond greci detenuti la scorsa settimana, pur non avendo lo status di creditore privilegiato».
Autore: Vito Lops
Fonte:
Il Sole 24ore