I mercati partono bene mentre cresce l’ottimismo su un possibile accordo per sbloccare gli aiuti alla Grecia, in tempo per evitare un default. Lunedì l’Eurogruppo potrebbe approvare i 130 miliardi di euro di aiuti, trattenendo però una parte del salvataggio fino a dopo l’esito delle elezioni anticipate di aprile.
“Ci siamo quasi” rivelano fonti europee, secondo le quali “l’intesa potrebbe essere approvata lunedì, a meno che qualcuno non faccia saltare tutto”. Anche il leader dei conservatori greci, Antonis Samaras, si mostra ottimista: “abbiamo fatto tutto quello che dovevano, non c’è certezza, ma siamo cautamente ottimisti”. Il portavoce del Governo, Pantelis Kapsis, si mantiene sulla stessa linea e in merito alle pressioni per rinviare le elezioni ribadisce “che dipende dalla Grecia decidere quando tenere le elezioni”.
Un eventuale via libera di Bruxelles consentirebbe di firmare l’accordo sulla ristrutturazione del debito con i creditori privati, che garantirebbe ad Atene un risparmio di circa 100 miliardi di euro sui rimborsi. Fonti governative hanno già assicurato ieri che l’esecutivo avrebbe raggiunto un accordo con Ue e Fmi per coprire il buco da 325 milioni di euro che rimaneva aperto dopo la manovra extra da 3,3 miliardi approvata dal Parlamento, uno degli ultimi tasselli che dovevano andare a posto perché il Paese ellenico potesse ricevere il pacchetto di salvataggio. A questo bisogna aggiungere i rumor riguardanti possibili swap dei bond greci.
“E’ infatti possibile che la Banca Centrale Europea accetti di sostituire le obbligazioni greche detenute a fronte di titoli di nuova emissione”, spiegano gli analisti di Fxcm. “Questo potrebbe essere fatto con una vendita al Paese greco dei bond in circolazione al prezzo di acquisto, andando così a ridurre il costo per l’indebitamento della Grecia ovvero un trasferimento all’Efsf di queste obbligazioni al prezzo di costo”. Da un articolo del Financial Times emerge comunque che, anche nel caso in cui l’accordo venga raggiunto entro lunedì, saranno inserite 24 cosiddette “azioni prioritarie” che Atene dovrà portare a termine entro la fine del mese.
Il premier francese, Francois Fillon, sostiene che va assolutamente trovato un accordo per evitare un default della Grecia, ma avverte che nel Governo tedesco ci sono alcuni che remano contro. “Non ci sono divergenze con il cancelliere, che condivide in pieno la nostra posizione, ma sentiamo che qualcuno a volte in Germania esprime opinioni differenti dentro al Governo. Giocare con un default della Grecia”, aggiunge, “sarebbe da irresponsabili”. Con l’euro che apre stabile sui mercati del Vecchio Continente sopra 1,31 dollari a 1,3133 dollari, a piazza Affari il Ftse Mib guadagna lo 0,79% a 16.498 punti e il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti scende sotto i 370 punti a 368 punti. Il rendimento del decennale è al 5,58%.
Tra i singoli titoli resta alta l’attenzione su Fondiaria Sai (+2,77% a 1,78 euro) con il progetto Unipol-FonSai che va avanti nonostante la sortita nel capitale della compagnia fiorentina della coppia Palladio-Sator. Da Bologna Finsoe ha ribadito il sostegno all’operazione anche se con tempi tecnici più lunghi per la ricapitalizzazione. Se è vero che Palladio è alla ricerca di un partner commerciale un appoggio potrebbe trovarlo in Cattolica Assicurazioni o in Axa.
“La partecipazione di un partner industriale alla cordata Palladio-Sator cambierebbe la sostanza dell’intervento e diventerebbe un progetto completamente alternativo a quello di Unipol”, affermano gli analisti di Intermonte ai quali sembra improbabile una cessione di Milano Assicurazioni (+1,27% a 0,29 euro) anche per via delle limitazioni contenute nei prestiti subordinati erogati da Mediobanca. Nel comparto bancario Unicredit passa di mano a 4,25 euro (+2,26%). Il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar, è il primo azionista di piazza Cordusio con il 6,501%, detenuto al14 febbraio scorso per effetto dell’esercizio di una call denominata “zero strike call”. Mentre il Banco Popolare (+2,19% a 1,44 euro) ha concluso l’operazione di buyback sui propri bond ibridi Tier1 e Tier 2 con acquisti per un valore nominale aggregato di circa 1,2 miliardi di euro, attorno al 30% dell’importo massimo offerto. Tra i pochi segni meno troviamo Diasorin (-0,27%) ma soprattutto Enel (-2,66% a 2,99 euro) già ieri parecchio venduta in scia al downgrade di JP Morgan.
Oggi è toccato a Barclays: ha portato il rating da overweight a equalweight. Ubs si è spinta oltre, tagliandolo da neutral a sell. Enel ha annunciato che l’offerta di obbligazioni per 3 miliardi di euro ha registrato una domanda superiore ai 5 miliardi. Il tasso di rendimento annuo lordo a scadenza dei titoli a tasso fisso è pari al 4,885%, mentre quello dei titoli a tassi variabile è pari a quello dell’Euribor a sei mesi più 310 punti base.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milanofinanza
I mercati partono bene mentre cresce l’ottimismo su un possibile accordo per sbloccare gli aiuti alla Grecia, in tempo per evitare un default. Lunedì l’Eurogruppo potrebbe approvare i 130 miliardi di euro di aiuti, trattenendo però una parte del salvataggio fino a dopo l’esito delle elezioni anticipate di aprile.
“Ci siamo quasi” rivelano fonti europee, secondo le quali “l’intesa potrebbe essere approvata lunedì, a meno che qualcuno non faccia saltare tutto”. Anche il leader dei conservatori greci, Antonis Samaras, si mostra ottimista: “abbiamo fatto tutto quello che dovevano, non c’è certezza, ma siamo cautamente ottimisti”. Il portavoce del Governo, Pantelis Kapsis, si mantiene sulla stessa linea e in merito alle pressioni per rinviare le elezioni ribadisce “che dipende dalla Grecia decidere quando tenere le elezioni”.
Un eventuale via libera di Bruxelles consentirebbe di firmare l’accordo sulla ristrutturazione del debito con i creditori privati, che garantirebbe ad Atene un risparmio di circa 100 miliardi di euro sui rimborsi. Fonti governative hanno già assicurato ieri che l’esecutivo avrebbe raggiunto un accordo con Ue e Fmi per coprire il buco da 325 milioni di euro che rimaneva aperto dopo la manovra extra da 3,3 miliardi approvata dal Parlamento, uno degli ultimi tasselli che dovevano andare a posto perché il Paese ellenico potesse ricevere il pacchetto di salvataggio. A questo bisogna aggiungere i rumor riguardanti possibili swap dei bond greci.
“E’ infatti possibile che la Banca Centrale Europea accetti di sostituire le obbligazioni greche detenute a fronte di titoli di nuova emissione”, spiegano gli analisti di Fxcm. “Questo potrebbe essere fatto con una vendita al Paese greco dei bond in circolazione al prezzo di acquisto, andando così a ridurre il costo per l’indebitamento della Grecia ovvero un trasferimento all’Efsf di queste obbligazioni al prezzo di costo”. Da un articolo del Financial Times emerge comunque che, anche nel caso in cui l’accordo venga raggiunto entro lunedì, saranno inserite 24 cosiddette “azioni prioritarie” che Atene dovrà portare a termine entro la fine del mese.
Il premier francese, Francois Fillon, sostiene che va assolutamente trovato un accordo per evitare un default della Grecia, ma avverte che nel Governo tedesco ci sono alcuni che remano contro. “Non ci sono divergenze con il cancelliere, che condivide in pieno la nostra posizione, ma sentiamo che qualcuno a volte in Germania esprime opinioni differenti dentro al Governo. Giocare con un default della Grecia”, aggiunge, “sarebbe da irresponsabili”. Con l’euro che apre stabile sui mercati del Vecchio Continente sopra 1,31 dollari a 1,3133 dollari, a piazza Affari il Ftse Mib guadagna lo 0,79% a 16.498 punti e il differenziale di rendimento tra Btp decennali e Bund tedeschi equivalenti scende sotto i 370 punti a 368 punti. Il rendimento del decennale è al 5,58%.
Tra i singoli titoli resta alta l’attenzione su Fondiaria Sai (+2,77% a 1,78 euro) con il progetto Unipol-FonSai che va avanti nonostante la sortita nel capitale della compagnia fiorentina della coppia Palladio-Sator. Da Bologna Finsoe ha ribadito il sostegno all’operazione anche se con tempi tecnici più lunghi per la ricapitalizzazione. Se è vero che Palladio è alla ricerca di un partner commerciale un appoggio potrebbe trovarlo in Cattolica Assicurazioni o in Axa.
“La partecipazione di un partner industriale alla cordata Palladio-Sator cambierebbe la sostanza dell’intervento e diventerebbe un progetto completamente alternativo a quello di Unipol”, affermano gli analisti di Intermonte ai quali sembra improbabile una cessione di Milano Assicurazioni (+1,27% a 0,29 euro) anche per via delle limitazioni contenute nei prestiti subordinati erogati da Mediobanca. Nel comparto bancario Unicredit passa di mano a 4,25 euro (+2,26%). Il fondo sovrano di Abu Dhabi, Aabar, è il primo azionista di piazza Cordusio con il 6,501%, detenuto al14 febbraio scorso per effetto dell’esercizio di una call denominata “zero strike call”. Mentre il Banco Popolare (+2,19% a 1,44 euro) ha concluso l’operazione di buyback sui propri bond ibridi Tier1 e Tier 2 con acquisti per un valore nominale aggregato di circa 1,2 miliardi di euro, attorno al 30% dell’importo massimo offerto. Tra i pochi segni meno troviamo Diasorin (-0,27%) ma soprattutto Enel (-2,66% a 2,99 euro) già ieri parecchio venduta in scia al downgrade di JP Morgan.
Oggi è toccato a Barclays: ha portato il rating da overweight a equalweight. Ubs si è spinta oltre, tagliandolo da neutral a sell. Enel ha annunciato che l’offerta di obbligazioni per 3 miliardi di euro ha registrato una domanda superiore ai 5 miliardi. Il tasso di rendimento annuo lordo a scadenza dei titoli a tasso fisso è pari al 4,885%, mentre quello dei titoli a tassi variabile è pari a quello dell’Euribor a sei mesi più 310 punti base.
Autore: Francesca Gerosa
Fonte:
Milanofinanza