I conti correnti abilitati ad operare via internet sono 17,3 milioni, in aumento di oltre il 12% rispetto al 2009. Lo rileva l’Abi, nel settimo rapporto su «La multicanalità delle banche» messo a punto dal Consorzio Bancomat.
Di questi 17,3 mln, 10,7 milioni sono esclusivamente online, più del doppio rispetto ai 4,2 milioni dell’anno precedente. Ogni conto effettua in media 1,5 accessi a settimana pari a circa 64 in dodici mesi. Anche quest’anno – con 823 milioni di informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto corrente richieste alle banche – la consultazione dell’estratto conto è l’operazione più frequente (in media 1,7 volte a settimana).
Al secondo posto, invece, si confermano i bonifici: nel 2010 ne sono stati fatti 57,4 milioni via internet (pari al 40% del totale), per un valore complessivo di oltre 68,2 miliardi di euro. Seguono le ricariche del cellulare (33,3 milioni per un miliardo di euro), i pagamenti online (31,4 milioni per 36,3 miliardi di euro) e le ricariche delle carte prepagate (7,6 milioni per 493 milioni di euro).
Fonte: Il Sole 24Ore
I conti correnti abilitati ad operare via internet sono 17,3 milioni, in aumento di oltre il 12% rispetto al 2009. Lo rileva l’Abi, nel settimo rapporto su «La multicanalità delle banche» messo a punto dal Consorzio Bancomat.
Di questi 17,3 mln, 10,7 milioni sono esclusivamente online, più del doppio rispetto ai 4,2 milioni dell’anno precedente. Ogni conto effettua in media 1,5 accessi a settimana pari a circa 64 in dodici mesi. Anche quest’anno – con 823 milioni di informazioni su saldo, movimenti e condizioni di conto corrente richieste alle banche – la consultazione dell’estratto conto è l’operazione più frequente (in media 1,7 volte a settimana).
Al secondo posto, invece, si confermano i bonifici: nel 2010 ne sono stati fatti 57,4 milioni via internet (pari al 40% del totale), per un valore complessivo di oltre 68,2 miliardi di euro. Seguono le ricariche del cellulare (33,3 milioni per un miliardo di euro), i pagamenti online (31,4 milioni per 36,3 miliardi di euro) e le ricariche delle carte prepagate (7,6 milioni per 493 milioni di euro).
Fonte: Il Sole 24Ore