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Bce: «Possibile nuova crisi debito»

L’Eurotower resta però ferma nel proprio proposito di alzare i tassi per fronteggiare l’inflazione Il rapporto deficit-Pil 2010 dell’Italia (4,6%) è migliore delle previsioni. Portogallo ancora in crisi Le riforme della governance economica europea possono fare molto per minimizzare i rischi di una nuova crisi fiscale nell’area euro, ma «la possibilità di una futura crisi del debito sovrano non può escludersi completamente».

A lanciare l’allarme è stata la stessa Banca centrale europea nel suo bollettino mensile, che contiene un lungo articolo sulle riforme che il consiglio europeo si appresta a discutere. Nel documento, l’istituto guidato da Jean-Claude Trichet conclude che «serve un meccanismo permanente di gestione delle crisi, per affrontare una crisi di liquidità o di insolvenza a livello sovrano». Nonostante questo rischio l’Eurotower prosegue senza indecisioni nel suo percorso di exit strategy.

Nel bollettino la politica monetaria viene definita «molto accomodante» e per la prima volta da anni i tassi non vengono più definiti «adeguati». La Bce ribadisce poi il concetto scrivendo che occore una «forte vigilanza». I rischi per l’inflazionenell’area euro sono infatti «oal riaLzo» e i prezzi del petrolio sono visti sopra i 100 dollazri.

Le nuove stime formulate dagli esperti della Bce indicano una media dei prezzi del petrolio di qualità Brent di 101,3 dollari al barile nel 2011 e di 102,4 dollari nel 2012. Nel bollettino è però anche contenuta una revisione al rialzo delle stime del Pil che nel quest’anno nell’area euro dovrebbe crescere dell’1,7% quest’anno (contro il +1,4% di dicembre) e dell’1,8% nel 2012. Aumentano però anche le stime sull’inflazione: 2,3% per il 2011 (in deciso rialzo dall’1,8% delle proiezioni di dicembre) e dell’1,7% per il 2012. Per la Bce, infine, il rapporto deficit-Pil italiano del 2010 (4,6%) è migliore degli obiettivi previsti (il governo si era infatti posto un traguardo del 5%). La Bce rileva che «a un anno dall’inizio della crisi del debito sovrano in Grecia che si è diffusa verso un certo numero di Paesi, la situazione delle finanze pubbliche nell’area euro si è generalmente stabilizzata» con l’eccezione del Portogallo, anche se «resta precaria». Di fronte alle «tensioni sui mercati dei bond governativi sempre presenti», è «essenziale» che tutti i Paesi dell’euro realizzino integralmente i piani di consolidamento fiscali per il 2011.


Autore: Marco Frojo
Fonte: Finanza&Mercati

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